Colombini al BBQ – maledetti amici!


Il tutto è iniziato con una telefonata da sogno…
“Ehi, stasera avete voglia se fabbiamo BBQ!”
“Certoooooo…grazie dell’invito! Ma la carne la portiamo noi!”

Beh, questo non mi era mai successo, e mi sapeva da figata pazzesca! Finalmente potevo “cucinare a sbaffo” (ebbene sì, guarda te come mi sono ridotto!)…Però la mia gioia sarebbe morta da lì a 3 nanosecondi.

“Porto 2 colombini che mi ha dato mio zio… io non ho idea di come cucinarli, ma di sicuro tu con BBQ ci riesci”



Coito interrotto!

1. Mai mangiato colombini in vita mia, figurati cucinarli…
2. Non mi piacciono gli uccelli in genere, non vado in estasi neanche con un bell’arrosto fatto bene…
3. E io che speravo di provare il Reverse Searing…

“Almeno me li porti già curati?”
Qui la storia poteva prendere due strade:
1. Mi rispondeva SI: “Ok dai, proviamo, qualcosa mi invento”
2. Mi rispondeva NO: “Ahhhh… mi ero dimenticato che stasera devo portare io bimbi ad una pokerata di beneficenza all’asilo…Facciamo un’altra volta!”

Fortunatamente mi ha detto SI.
Ok, questo è un punto di partenza…
Poi… chiediamo aiuto al gruppo di BBQ4all…qualche dritta me la sapranno dare!
Qui sotto trovate lo scambio avuto… di sicuro aiuto

Innanzi tutto panico quantità: con 2 non mangia nessuno! Bene, scrivo al mio amico se devo comperare altra carne… ma lui mi risponde con questa!

Mmmmph…ok,solo colombini…

Cerco una ricetta su un ricettario vicentino dove consigliano di fare i Torresani con un ripieno fatto con un trito di fegato del piccione, pasta di salame e uova, assieme a olio, sale e pepe quanto basta. Abbastanza in linea con quanto suggerito dal buon Enio Berton.

Alla fine però il ripieno non mi convince… se lo volete provare voi, poi ditemi come è venuto nei commenti.

Il mio amico arriva coi colombini curati, ma ai quali ha lasciato cuore e fegatino. Lascio o non lascio? Alla fine ne faccio metà con e metà senza.

Vado di semplicità
pulisco con cura tutti i colombini
– li cospargo di un buon olio EVO, sale, pepe e metto qualche foglia di salvia dentro
– arrotolo i colombini in fette di pancetta tagliate leggeremente spesse
– spennello ancora un pò di olio e li cospargo di rametti di rosmarino

Ok, accendiamo il keattle: cottura indiretta a 130° – 150°C
Termometrazzo infilato nel colombino e via, verso nuove avventure…

Dopo circa due ore, arriviamo a 75°C: passo in cottura diretta per un 3-4 minuti, girandoli in continuazione…

Bestia, ti avevo detto di non mettere il lievito in quel colombo lì!!!

Tranquilli, è un pollo che avevo in preparazione come piano B nel caso avessi cannato i colombini. Però sembra il papà degli altri, vero?

RISULTATO
Abbiamo portato a casa un buon risultato!

 

Ho esagerato leggermente con la cottura diretta, qualche colombino aveva la pancetta al limite del bruciacchiato…ma per il resto la carne era buona e morbida: si staccava abbastanza bene dalle ossa.
A mio gusto, meglio senza fegatino e cuore, e anche senza ripieno: la pancetta ha aiutato a dare un gusto più pieno, in maniera sufficiente…

A fine serata era soddisfatto per essere riuscito – in maniera semplice- a servire un piatto buono. Però domani braciole, ok?

 

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