Nel cuore della capitale della confederazione canadese si trova questo locale in grado di sorprendere i palati più esigenti in fatto di BBQ. Davanti al locale l’atmosfera ha il profumo giusto, i colori sono quelli giusti e non appena si entra l’hickory si fa sempre più presente, e dai 46 gradi di latitudine Nord gli arredi rustici ti fanno scendere di più di 15 gradi in un nano secondo: tutti i sensi percepiscono il sapore del sud, i particolari sono curati e scelti con un’evidente genuina passione senza mai cadere nel carnevalesco tipico delle cosiddette “catene western” nostrane. I legni delle botti Jack Daniel’s la fanno da padroni, materiali di provenienza Lynchsburg Tennessee sono ovunque, originali che fanno inevitabilmente aumentare i battiti cardiaci a chi ha avuto il piacere di far capolino in quella piccola contea a sud di Nashville… e la salivazione pian piano aumenta…
Preliminare
Prima di mangiare è buona norma lavarsi le mani ed in previsione di un’esperienza in cui le mani facilmente avranno un ruolo più rilevante rispetto all’utilizzo di posate tradizionale è d’uopo lavarsele ben bene. Come detto qui la presenza del mitico Jack è ovunque, la passione da biker pure ed il bagno non è da meno: una perla che ti prepara oltre misura all’esperienza in arrivo:

Questo un brevissimo video dei lavelli Jack Daniel’s in azione: jack_daniels_bath
Location
Siamo lì per pranzo (sul tardi) di un giorno tra settimana quindi siamo davvero pochi nel locale. La tavola è rustica al punto giusto, ovviamente in legno con qualche salsa. Il patio esterno in legno è ben curato e l’interno ha oggettistica southern meravigliosa, schermi in cui trasmettono canali sportivi, nello sfondo la cucina in bella vista ed in sottofondo musica country di qualità.
Pick, pizzicotto: Ok, non sto sognando prendo il menù e la salivazione papillagustativica mi obbliga a pensare a cosa ordinare… Alla gentilissima cameriera ordiniamo due Coors Light e prendiamo tempo…
Climax
I recettori olfattivi oramai ebbri di gioia mi impongono di scegliere il brisket e tra le mille opzioni di accompagnamento vado di chilli anch’esso con brisket. Al di là del tavolo: 3/4 di rack di pork ribs e mac&cheese. Dovremmo poter gustare una buona panoramica dell’offerta del Fat Boys’ BBQ.
Il menù:
Non ricordo quanto tempo passa ma poco importa: dentro due vassoi rettangolari di acciaio leggermente ammaccati sopra i tipici tovagliolini a quadretti bianchi e rossi arrivano loro (la luce rossastra irradiata sulla nostra postazione è gradevole ma fastidiosa per il cellulare) …
The Long Horn (1/2 lb di brisket in stile texano):
3/4 Rack – Memphis Dry-Rub St. Luis Smoked Pork Ribs:
Brisket
Servito a fettine, come nella migliore delle tradizioni, sia flank che point. Il bark è bello scuro, croccante, da cappottamento, muovo le fettine compare l’interno, lo smoke ring c’è non è super profondo come può capitare di vedere in gara, ma ha una tenerezza tutta da gustare e succhiare fino allo scioglimento, l’affumicatura c’è, non è invasiva poi al palato arriva la sapidità del bark e si ringrazia il cielo di essere seduti saldamente su delle possenti sedie di legno massiccio. Le salse sono a disposizione ma la materia prima è sublime e non voglio coprirla in alcun modo. Nel vassoio che funge da piatto come contorno c’è un chilli che si sposa in modo sublime con il re del piatto apportando un ulteriore kick al tutto.
Ribs
Tre quarti di slab anch’essa nel vassoio di cui sopra, la preparazione è in stile Memphis, quindi dry rub bello saporito è zero salse sopra. Alla vista il rub appare subito compatto ed asciutto, ruvido. Con un coltello ed una pressione ridicola si tagliano le singole costine: il perfect bite è da manuale, mezza luna dopo mezza luna le ossa si puliscono praticamente da sole. La parte esterna ha un po’ di grasso, la trimmatura non sembra esattamente da gara, ma il sapore non manca anzi… ci piace proprio molto questa ruvidità ed “imperfezione” formale. Mac&cheese (pasta gobbetti con formaggio fuso e scaglie di bacon croccante) completavano insieme all’immancabile pane al mais questo secondo capolavoro.
Finale
Una brochure sul tavolo ci tenta al punto che decidiamo di finire con un dolcetto specialità della casa: jack daniel’s shakerato con gelato alla vaniglia e caffè: BOOM! Colpiti e affondati ??
…One more thing…
Leggo sul menù che il grill master è disponibile a mostrare la cucina e chiacchierare sulle preparazioni al bbq con chiunque fosse interessato. Colgo la palla al balzo e chiedo alla cameriera se la cosa è fattibile. Mi dice di sì e dopo il dolce ci porta al limitar della cucina e ci presenta a Rob Plummer.
Rob o come tutti qui chiamano “the chief” si dimostra subito super disponibile, ci introduce la sua cucina e risponde con grande trasporto alle domande anche piuttosto dettagliate che gli pongo. Gli dico subito che sono italiano appassionato di BBQ ma a casa ho solo un kettle ed uno smoker in giardino; quindi mi lancio senza troppe remore. The chief sembra gradire e ci intratteniamo per oltre mezz’ora a parlare della sua storia e delle sue tecniche di cottura. Di seguito ho provato a fare un sunto di quanto ci siamo detti:
The Chief
E’ nativo di Ottawa e si appassiona al BBQ sin da piccolo in casa. Da giovanissimo i primi lavori li svolge da Mac Donald’s poi passa in un reparto alimentare di una grocery (drogheria) locale finchè 5 anni e mezzo fa inizia a lavorare come pit master in questo BBQ restaurant in cui ripone la sua infinita passione; e le soddisfazioni non mancano. Ogni anno una o due volte va fisicamente al sud a fare esperienza diretta e cogliere spunti per continuare ad evolversi. Tra le altre cose mi dice che non appena Franklin si sarà risistemato dopo l’incendio di questa estate andrà certamente a trovarlo. Per lui Frankin è un po’ una leggenda, ed il suo libro che mi mostra essere sempre presente su una mensola della sua cucina, è la Bibbia. (Questa la mia recensione alla “Bibbia” di Franklin –
RIF).
Davanti al suo mitico enorme affumicatore
Southern Pride parliamo molto delle varie preparazioni dal brisket, al pulled pork, ribs fino chicken.
Brisket
Utilizza black angus canadese proveniente dall’Alberta. E’ di prima categoria ed è molto soddisfatto dei risultati che ottiene (eccecredo!).
L’affumicatura avviene con legno di hickory (noce americano) che utilizza non solo per affumicare ma anche per cuocere tutte le sue preparazioni. Sorride dicendo che sarebbe più “comodo” ed economico recuperare aceri lì in Canada ma preferisce il noce americano: ha un sapore più genuino e consuma pochissimo. Mi porta di fianco al suo grande Southern Pride (affumicatore in acciaio) e mi mostra la legna che utilizzerà per la preparazione delle ribs della sera: praticamente tre pezzi di legno (logs).
Fa iniezioni con brodo di carne qualche elemento ci tiene a dirmi assoluramente genuino senza addittivi chimici per dare sapidità o aumentare lo smoke ring. Per il rub utilizza un unico rub composto da sale, pepe, aglio e paprika.
Ribs
Ci mostra le slab che a breve metterà nel forno/smoker. Sono meravigliose tutte con taglio Saint Luis e rubbate dalla sera precedente:
Ci dice che le recupera già pronte e le trimma davvero il meno possibile, ci lascia un po’ di grasso in più rispetto ai canoni da gara e non va in foil. Quelle ribs che ci ha mostrato le mette a cuocere low&slow per 4-5 ore, that’s it.
Mi dice che per il giovedì in cui ha l’all you can eat di ribs prepara almeno 100 slab come queste! La sua fortuna è che è mercoledì e giovedì sarò in lontano altrimenti avrebbe rischiato di arrivare corto ?
Pulled pork
Ovviamente utilizza boston butt con osso all’interno, rub ed affumicatura come sopra.
Il tempo vola, per la testa avrei ancora domande ma non vorrei approfittare troppo della disponibilità dello chief che stava apprestandosi a preparare il cibo per la cena.
Conclusioni
Un’altra prova di come la passione e la conseguente tensione alla perfezione in ciò che amiamo fare sia la vera chiave per un reale salubre successo in qualunque ambito.
Nel caso qualcuno dei pazienti lettori che è arrivato sin qui dovesse passare per Ottawa deve assolutamente venire in questo locale; la migliore smoke house di tutto l’eastern Canada e probabilmente anche di più; …ah sì poi vi trovate nella Capitale quindi ci sono attrazioni secondarie come il Parlamento che meritano di essere visitate, meglio però a stomaco pieno.
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Mappa:
1 commento su “Fat Boys’ BBQ – Ottawa, Ontario”