Franklin BBQ – Austin, Texas

“Poca favilla gran Brisket seconda”
7:10 a.m. di un venerdì grigio piovoso di novembrino. A Austin, Texas. Le strade del centro sono deserte, i semafori spenti, sui marciapiedi poche ombre camminano al riparo dei loro ombrelli. Silenzio.
Uscendo da Downtown lungo la Street numero 11 verso Est passi sopra all’Interstate 35 e dopo qualche metro giungi all’incrocio con Branch Street ed all’improvviso ti ritrovi una fila ordinata di 20 persone sotto ad un porticato azzurro, ben coperte ed… allegre! Molte sono sedute su un seggiolino, altre appoggiate allo scorrimano, chiacchierano, bevono e serenamente attendono. Ma, cosa? Per quanto tempo?
I primi della fila sono lì dalle 4:30 e vengono dall’Illinois e ce lo dicono con orgoglio ed un sorriso enorme stampato in faccia…
Ci mettiamo in fila anche noi dietro agli “ultimi” della fila…
I personaggi davanti a noi sono due appassionati texani, bevono birra marca “Oklaoma Sucks”. Poco più avanti una famiglia proveniente dall’East Coast (New York). Loro sono in Texas perchè domenica, come noi, saranno allo Stadio di Dallas per vedere i Cowboys giocare contro i Minnesota Vikings. Gruppi di studenti della locale Università del Texas passano il tempo giocando a giochi di ruolo. Molti quindi gli ospiti provenienti da lontano ma la presenza di “indigeni” prova il forte radicamento territoriale di questa realtà.
Inevitabilmente ci si intervista a vicenda e ci si ritrova accomunati per la passione per il BBQ e la venerazione per questo fenomenale “ragazzotto” texano, tutti impazienti di provare il suo celeberrimo brisket.
Non sono neanche le 8, l’aria è fredda e continua a piovere. Ma tutti noi siamo davanti a Franklin BBQ, sotto il suo portico, non ce ne frega nulla del meteo, ci godiamo ogni istante di quell’attesa, si chiacchiera, si ride, si scherza, si beve, ci si sorprende per il livello di passione per il BBQ ci ciascuno; non vediamo l’ora di entrare. La porta aprirà alle 11:30.
Non fai in tempo a sorprenderti per quanta gente ci sia che ne arriva altra, e poi altra e poi altra ancora… In qualche minuto la fila esce dal porticato e si allunga inesorabilmente verso il parcheggio nel retro (vedi il video qui di seguito).
Il tempo vola. Alle 9:30 una gentile ragazza passa a prendere gli ordini. Ci chiede cosa vogliamo e quante ne vogliamo. Ordiamo. Man mano che scorre la fila la disponibilità ovviamente diminuisce e per questo la fila quotidianamente si forma ad orari che per voi umani potrebbero sembrare assurdi.
Nella nostra posizione riusciamo ad ordinare un po’ di tutto: ovviamente sua Maestà il Brisket, ma anche ribs, pulled pork, tacchino e qualche salsiccia jalapenho e cheddar. Al termine delle disponibilità viene rilasciato un cartello a colui che sarà l’ultimo della fila. Sul famigerato cartone ci sarà scritto SOLD OUT.
Visto il meteo sono disponibili ombrelli e passano con caffè caldo prima dell’apertura…
La porta si blocca puntualissima ed il flusso comincia a muoversi. Dopo qualche passo raggiungiamo la tanto agoniata rampa di risalita. Essere sulla rampa significa essere a pochi metri dall’ingresso. L’entusiasmo aumenta, si cominciano a percepire profumi inebrianti uscire dalla porta azzurra…
Finalmente entriamo ed davanti al bancone inizia lo spettacolo vero. Zac, l’addetto al servizio (quello tatuato nel video), rimuove batcher paper (carte con cui sono avvolti i pezzi di carne a fine cottura) ed affetta come se non ci fosse un domani. Con un’abilità e precisione imbarazzanti. Nel frattempo poi riesce anche ad “intervistare” in modo spassoso gli avventori. In sottofondo musica tendenzialmente country, ovviamente texana.
E’ il nostro turno: il celeberrimo vassoio azzurro “marezzato” è pronto per essere caricato!
Ci accomodiamo e qui raggiungiamo una dimensione davvero troppo difficile da descrivere, impossibile per il limitato scrittore di questo post riuscire a scrivere a parole l’esperienza sensoriale che non ha paragoni.Mi permetto di citare il sommo poeta:
Al morso del brisket vieni sparato oltre la spera che più alta gira. Descrivere ciò che si percepisce, ciò che ti arriva nel cervello attraverso le papille gustative non sono onestamente in grado di descriverlo adeguatamente. Le parole lo renderebbero paragonabile a ciò che paragonabile oggettivamente non lo è.
Lo si può percepire forse attraverso gli occhi, guardando gli sguardi ed i comportamenti di chi vive quell’esperienza.
Questa la sintesi video di quanto abbiamo vissuto nella speranza e nell’illusione di farti percepire minimamente l’idea di cosa sia Franklin:
Servizio quotidiano regolarmente sold out con almeno due ore di anticipo rispetto all’orario di apertura. Oltre 120 brisket preparati ogni giorno. Persone provenienti da tutto il mondo disposte a fare oltre 4 ore di fila per accedere e comprare cibo a prezzi superiori mediamente del 20% rispetto ad analoghi locali presenti in tutto il Texas.
Franklin è così. Unico, incommensurabile
Come Countryside BBQ Blog riusciamo ad accedere al backstage e lì Jason, uno dei pit master di Aaron, ci mostra i mostruosi pit in azione:
Con la lingua ancora in estasi per quanto vissuto pochi istanti prima parliamo di come sono organizzati i lavori, i flussi delle diverse preparazioni, l’importanza di garantire lo standard di Franklin mediante meticolosità maniacale in ogni aspetto; dalla qualità assoluta della materia prima (solo USDA Prime Beef) fino ad ogni singolo dettaglio di un processo ininterrotto di 24 ore.
Di locali BBQ ne abbiamo provati davvero molti in giro per il mondo (Guarda qui) ma Franklin è in grado di porsi in modo definitivo e netto sopra tutti. E’ il benchmark assoluto per il brisket, per la cottura slow and low. Se vuoi fare BBQ da lì devi partire, con quel brisket ti devi confrontare; se ami il brisket devi sentire quel brisket per relativizzare tutti i brisket che hai assaggiato ed assaggerai nella tua vita.
Dopo Franklin ogni attimo, ogni morso, ogni esperienza culinaria saranno automaticamente posizionati dai tuoi neuroni prima o dopo Franklin. Sarà così, non potrai farci nulla.
Buon viaggio. Se ami il BBQ il Texas ti aspetta; Austin ti aspetta; il giorno che che avrà inizio sotto a quel portico azzurro arriverà. Sicuro.
Sito Web:
La nostra recensione del suo libro “Manifesto”:
Come arrivarci (ti consiglio non dopo le 7:30 a.m.)
Mappa: