Friggione bolognese nel BBQ? Perchè no?

Torniamo nel mondo della cucina tradizionale. Quella emiliana in particolare, più precisamente quella bolognese.
Chiunque sia cresciuto lungo la via Emilia non può non avere stampato nel proprio cervello l’odore inconfondibile del Friggione (“frizòn” in dialetto bolognese) nelle giornate di fine estate. Non è profumo di cipolla cotta, non è profumo di pomodoro: è profumo di friggione. That’s it.
Un cibo di una semplicità imbarazzante, dai sapori semplici, puri, che ti arrivano diretti al centro del tuo cranio e da lì non si sposteranno mai più.
Se andiamo ancora più indietro nel tempo: quei due profumi saranno indelebilmente legati a quello dell’unico combustibile a disposizione nelle nostre campagne ad inizio del XX secolo: legna arsa nel camino dove in grandi pentoloni si cuoceva per intere giornate. Il celeberrimo focolaio domestico rimaneva intriso di quel meraviglioso profumo; lì, dove il nostro cervello ha posizionato per sempre la più ancestrale delle definizioni di “casa”.
Hai anche tu incastonato nel cervello questa madeleine e ti piacerebbe rivivere quelle sensazioni? Non ce l’hai e ti piacerebbe ricrearle con un tuo dispositivo BBQ a carbone? Prosegui la lettura del post che ora partiamo!
Ingredienti
Tutto ovviamente inizia con gli ingredienti. Nel caso del friggione, specie se preparato in estate, parliamo degli ingredienti più comuni, semplici da recuperare ed economici in assoluto:
Cipolle (2 kg) : tagliate finemente, meglio la Dorata di Medicina IGP. Hai solo tropea in casa? Utilizza quelle.
Pomododori (400gr, anche di più non guastano): di qualunque tipo purchè ben maturi, il più rossi possibile
Strutto/Olio (uno/due cucchiai): non apriamo guerre. Nelle nostre terre l’olio d’oliva almeno fino agli anni 60 era praticamente inutilizzato in cucina; quindi strutto e stop. Hai olio extravergine di qualità: provalo senza remore ed otterrai comunque un ottimo friggione. Peace&Food!
Sale: un cucchiaio
Zucchero: un cucchiaio
Pepe QB : Adoro il pepe tellicherry ma anche qui massima libertà.
Ultimo ingrediente, che non può mancare tra i frequentatori di un blog di BBQ, è la pazienza. E’ una preparazione estremamente semplice ma lunga: richiede tempi biblici che come sappiamo bene, ripagheranno ampliamente il palato…
Preparazione
Taglia finemente la cipolla, aggiungi il cucchiaio di sale grosso e quello di zucchero. Lascia macerare per almeno 4 ore (ti avevo avvertito che i tempi non sarebbero stati brevi). Mescola occasionalmente con un cucchiaio di legno
Mettile in un tegame di ghisa, (meglio se dutch oven che ottimizza la cottura nei vapori che si svilupperanno) insieme all’acqua che avrà prodotto ed alla parte grassa (strutto o olio extravergine).
Cuocile a bassa temperatura (cottura indiretta nel kettle) sino a che la cipolla non diventa traslucida cambiando colore. Sarà passata dal bianco al dorato ed avrà generato una cremina semitrasparente (nel frattempo saranno passate almeno altre due ore). Mescolare ogni tanto, sempre con un cucchiaio di legno, facendo attenzione di evitare che si attacchi al fondo bruciandosi.
E’ tempo di aggiungere i pomodori rossi. Recupera i pomodori più freschi e maturi che riesci a recuperare, magari raccogliendoli dall’orto di casa. Sbollentali in acqua per qualche secondo e privali della buccia. Quindi, dopo averli pelati e tagliati grossolanamente buttali sulla cipolla e chiudi il coperchio di nuovo…
Dimentica il tutto per qualche ora (almeno un altro paio) …
Non esiste un tempo prestabilito. Come la carne: il friggione è pronto quando è pronto (semi cit.)
Dovrà essere asciutto al punto giusto, con una consistenza cremosa che alla vista le tue mani devono andare a cercare un pezzo di pane qualsiasi in modo irrefrenabile. Resisti! Oppure no!
Quando avrai raggiunta la giusta consistenza macinaci sopra un po’ di pepe e goditi il tuo friggione come meglio credi. A quel punto le opzioni saranno tendenzialmente infinite. Puoi gustartelo caldo su una fetta di pane abbrustolito sulla griglia su cui, se ti piace potrai aver anche grattuggiato uno spicchio d’aglio; oppure, se ci riesci, fanne raffreddare un po’ e mettilo in frigo: il giorno dopo avrà guadagnato ancora di più in temini di profondità di sapore. Come condimento di una qualunque pasta si trasforma in un primo clamoroso. O, ancora tienilo come accompagnamento di carne o sopra a della polenta calda, nel caso in cu le giornate di fine estate diventino un po’ più freschine all’ora di cena… Non porti limiti e goditelo senza alcuna pietà:
Nota: Un piccolo suggerimento suinico-proteico: prova ad aggiungere striscioline di prosciutto crudo. Non sarà propriamente “bolognese”, come da indicazioni della ricetta depositata presso la Camera di Commercio, ma, senza dirlo troppo in giro, prova e vedrai che boost in più che otterrai!