Non c’è fumo senza arrosto???

Mar 7, 2017 | Eventi del Chapter, Intorno al fuoco | 3 commenti

Citava un antico proverbio “quando il caso e’ disperato la provvidenza e’ vicina” e lì in un letto d’ospedale aspettavo una diagnosi dopo mesi d’inferno.

Fino ad allora l’unico fumo che meritava le mia attenzioni era quello di una sigaretta: il primo pensiero al mattino e l’ultimo prima di andare a dormire che scandiva le mie giornate insinuandosi nei discorsi; nel lavoro e pian piano nelle mie “emozioni” che in quattro tiri le metteva subito a tacere

Spesso accade, quando sei al limite e devi scegliere la motivazione arriva.

E cosi’ imbottito di morfina la vita mi metteva nuovamente alla prova ed e’ li’ che in quel letto, sopraffatto dall’ansia e indurito da un nodo in gola che non riuscivo sciogliere, mi sono innamorato del bbq.

Un cellulare, un touch, un profilo facebook con qualche amico di cortesia, una suoneria bassa alla quale rispondere per non sembrare maleducato e una prolunga di due metri che oltrepassava tubi e immaginazioni , quell’immaginazione che di lì a poco sarebbe diventata realtà.

E allora quel “pollice opponibile”, tanto caro alla nostra specie diventa lo strumento della mia ricerca: formule geometriche e fisiche si fondevano: avrei realizzato dei dispositivi bbq e una passione per il ferro mi avrebbe reso fiero di me stesso. Il dito scorreva veloce e assetato e più passavano i giorni e più si intersecavano tra loro filmati e i “mi piace” e quegli ammassi di ferraglia pian piano prendevano forma e vita fumanti e orgogliosi di rendere servizio a uno dei più grandi piaceri della vita: mangiare.

Mangiare, verbo intransitivo, 1°coniugazione, direbbe mio figlio…

Ingerire, consumare, masticare e degustare un pasto , ma se a questo ci aggiungi amore e passione quel pasto diventa un piacere e un’ emozione.

Non importa se fuori piove o c’e’ vento, se dieci ore di cottura significano lasciar tutto o se un vegano impreca disgustato, se alla fine rischi di non mangiare niente perché soddisfatto dagli odori… Ma non c’e’ fumo senza arrosto che al di là della forma proverbiale dove in effetti si preannunciava tutto da tempo: quel fumo da quel momento in poi sarebbe stata la mia medicina, per l’anima e per il corpo, un toccasana per la famiglia, un modo per conoscere gente e viaggiare stando in casa.

La diagnosi era negativa e ancora una volta il fato era della mia parte, sicuro che questa esperienza mi avrebbe reso ancora più forte, convinto di vivere ancora più intensamente tutto e tutti.

Tra una chat e l’altra conosco Carlo Trono che mi invita ad iscrivermi al gruppo “BBQ4All Chapters Puglia”, ignaro che di lì a poco un altro angelo mi avrebbe portato a conoscere con i suoi modi gentili e loquaci un nuovo mondo, una nuova famiglia. “a Giugno organizziamo un incontro tra amici …”Se vuoi passiamo in ospedale e ti facciamo assaggiare alcune delle nostre preparazioni ”… questo e’ Sergio Poeta, un uomo una poesia, sempre pronto all’ascolto, dalle mille risorse, dal cuore buono e dalla mente fine. Dopo diversi assaggi della cottura low&slow che ha visto come principali cavie mia moglie e i miei figli, non sempre di parte e obiettivamente critici, ho voluto mettermi alla prova organizzando un pranzo interamente bbq, con 20 amici e amici degli amici che ormai da tempo mi chiedevano di voler assaggiare ciò che cucinavo. E cosi’ a distanza di 8 mesi da quel giorno che io ho ribattezzato “ vita nuova” ero li’ ad indossare quel grembiule da “pit master” e passare di casa in casa a proporre i miei piatti cercando di conquistare non solo i palati ma di convogliare verso un unico binario più gente. Gianluca Carrozzo e Fabio Lacenere mi hanno accompagnato in questa avventura, sicuro che il team fosse quello giusto. Come da copione, non c è bbq senza una degna overnight, faticosa e lunga quanto ricca e speciale.

Dopo aver sistemato i dispositivi (finalmente testavo i miei “bambini”), Ivan, il padrone di casa ci mette subito a suo agio e alle 22:00 il pulled pork è gia’ nel Rosty, anticipando quello che sarebbe accaduto il giorno seguente. E cosi’ tra una selezione di vini e un ottimo formaggio anche la “Santa Maria Grill” si riscalda e sotto la pioggia battente al riparo di una tettoia “lo spiedo scoppiettando” saluta “il cacciator fischiando sull’uscio a rimirar” e quegli uccelletti alla pancetta lasciano il ricordo di un passato novembre, dove io ancora acerbo, mai avrei pensato di arrivare a tanto.

La stanchezza si fa sentire e il vino fa il suo effetto, così da veri scout ci arrangiamo sul divano aspettando che il divino Morfeo venga a rapirci. Sveglia alle 6.00 e il primo pensiero va al nostro pulled pork che continua a lasciare i suoi umori soddisfatto nel Rosty. Intanto l’aroma del caffe’ si diffonde in cucina e ci mettiamo subito al lavoro, perche’ di lavoro ce n’è davvero tanto. Trimmiamo e rubbiamo 4 slab di pork ribs, prepariamo la coleslaw , iniezioni sul banco di rum, chili di carne dall’aria piccante e pere arrosto in riduzione con zenzero e peperoncino habanero e thai.

L’attesa del piacere,essa stessa piacere, comincia a scaldare gli animi dei primi ospiti, affascinati ed incuriositi dai dispositivi che rievocano ricordi assai lontani dove il fuoco era fulcro delle case e riscaldava non solo gli ambienti ma soprattutto gli animi nelle grigie giornate invernali. Anche Denny Di Vagno, nostro socio, nonche’ amico di bbq, si appresta alla preparazione dell’aperitivo di benvenuto: bruschette con caciocavallo podolico impiccato, con guanciale e pancetta stagionata da un anno, da lui sapientemente preparata e gentilmente offerta, accompagnata da un’ottima birra artigianale “birra del sud” del nostro amico Leo . L’arte furtiva dei bambini affamati e il profumo di festa che si respirava nell’aria , aprivano il cuore dei commensali, ormai messi a loro agio, pronti per quello che di li’ a poco avrebbero assaporato…l’inizio di una grande storia d’amore

Colpo di scena: Sergio Poeta, il nostro solution man arriva in aiuto, colui che regalera’ agli ospiti pillole di bbq deliziando le loro menti, perche’ bbq non e’ solo cibo ma cultura!
Iniziamo a servire il pulled pork che dopo 15 ore di cottura (spalla di 8 kg circa) presenta un bark perfetto e croccante e uno smoke ring, testimone di un’affumicatura al ciliegio. La presentazione al tavolo fa restare tutti a bocca aperta, mentre Denny e Fabio pullano, il caldo odore si diffonde nella neviera (saletta), preannunciando alle papille gustative il paradiso che avrebbero toccato con un sol boccone.
Avevamo gli ospiti in pugno ma le pork ribs, glassate in salsa bbq al miele con rub Pagani avevano convertito anche chi, tra una verdura e l’altra ironizzava su una dieta.
Tri tip (con rub al caffe’ e iniezioni al rum) e picanha, per ultimi, ma non ultimi, non lasciavano dubbio: avevano sedotto anche i piu’ scettici.

Una bella giornata passata tra amici ritrovati e nuovi, riuniti da una scintilla che nasce sul barbecue.