La storia di un impasto cotto al barbecue – cottura e compromessi

Pizza al BBQ

Ci eravamo lasciati con un articolo dedicato alla cottura dei panificati nel contesto casalingo, fornendo quindi i presupposti e le basi necessarie per giungere al nocciolo della questione: il Barbecue, tra tecniche e compromessi.

Se ancora non vi siete letti il primo capitolo vi consiglio vivamente di farlo, in quanto riprenderemo il discorso proprio da dove si era interrotto, dando per scontate alcune nozioni.

Con la seconda parte del percorso cercheremo di recuperare le basi apprese e di fornire le indicazioni per replicare le stesse condizioni in un Kettle. Si tratta, come già detto, delle conseguenze frutto di una serie di sperimentazioni, effettuate con lo scopo di raggiungere risultati ottimizzati per il dispositivo in questione e il più possibile vicini a quanto ci si aspetta da una forma di pane, una pizza tonda o al taglio cotta nei forni a incasso o professionali.

Un discorso che, se ci pensate, non si discosta molto da quello fatto in precedenza, anche perché è un po’ la mia filosofia: l’obiettivo della sperimentazione casalinga è quello di raggiungere il miglior risultato possibile con i mezzi a disposizione, attuando i necessari compromessi per ottimizzare il lavoro. Continue reading “La storia di un impasto cotto al barbecue – cottura e compromessi”

La storia di un impasto cotto al barbecue – origine e spunto

Pizza in teglia romana casalinga

Panificazione e barbecue: una cottura casalinga, un incontro che può sembrare strano e atipico, e tuttavia tutto fuorché impossibile.
Certo, si tratta di raggiungere un compromesso tra due mondi apparentemente disaccoppiati, tra preparazioni che richiedono cotture ben precise e un approccio alla cucina che consente ad avvicinarsi al 90% del panorama gastronomico, pur trovando la giusta via.

Se ricordate, era proprio questo incontro uno degli obiettivi primari che mi ero prefissato sin da prima della (ri)apertura del blog: scoprire, sperimentare e perfezionare l’amore sincero e senza rinunce tra una morbida pizza e il tondo e simpatico kettle.

Iniziamo quindi una piccola parentesi, un salto in avanti sulla tabella di marcia, una mini serie di articoli in cui osserveremo da vicino l’attrezzatura, gli impasti e le tecniche necessarie a cuocere i panificati su un dispositivo a carbone nella maniera migliore.
O meglio, nella maniera che ad oggi ho sperimentato essere la migliore, dopo una serie di studi, assunzioni e test.
Vi ricordo infatti che questa è in tutto e per tutto una sfida che mi sono prefissato, e per la quale ad oggi prove e buoni risultati si contano sulle dita di una mano, per una serie di motivi che vedremo.
E’ un test, una metodologia in cui io stesso sono neofita, e che sarà in continua evoluzione grazie a tutta la Community che ne vorrà far parte. Continue reading “La storia di un impasto cotto al barbecue – origine e spunto”

Come riconoscere un buon pane

Pane di Longoni

Ne abbiamo già parlato: uno dei punti che mi preme trasmettere è che non vi deve essere distinzione tra panificatore e consumatore; per sfornare prodotti di qualità è necessario comprendere le peculiarità che devono contraddistinguere un buon pane o una buona pizza.
Per “buono” si intende gustoso, appetibile, ma soprattutto sano e nutriente; il primo concetto non esclude in alcun modo il secondo, e se ben realizzati tali alimenti possono tranquillamente rientrare nelle diete, al punto da divenirne parte integrante quanto insostituibile.

Eccovi quindi il primo articolo della rubrica I cinque sensi, un’esperienza sensoriale condivisa, un viaggio alla riscoperta del gusto, dei profumi e della fragranza da tempo dimenticati.

Come si riconosce un buon pane? Continue reading “Come riconoscere un buon pane”

Il pane e la pizza ieri, il pane e la pizza oggi

Pane e Civiltà

Che il pane sia simbolo di vita, civiltà e condivisione è ormai assodato, soprattutto in ambito religioso.
Il concetto trova la sua estremizzazione più felice nel panorama gastronomico italiano: esistono (o perlomeno esistevano) lungo tutto lo stivale oltre 250 tipologie di pane, con oltre mille varianti.

In tempi di povertà costituiva spesso l’unico pasto della giornata; il Sud è ancora oggi la terra del pane di grosso formato, cotto magari nella propria abitazione e che doveva durare più giorni, più facile inoltre da trasportare nella lunga traversata fino al posto di lavoro.
Al contrario, nel Nord la maggiore urbanizzazione permetteva di trovare forni più vicini, con il conseguente diffondersi di pani più piccoli da consumarsi in giornata. Continue reading “Il pane e la pizza ieri, il pane e la pizza oggi”